Benvenuto Sole in Scorpione

, di Astronza

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Bjork caratteristiche segno Scorpione

Il 23 ottobre alle 12:36 il Sole è entrato nel segno dello Scorpione: siamo nel centro dell’autunno, le foglie cadono dagli alberi, le energie scorrono verso il basso, nelle viscere.

Se fuori c’è il buio, dentro è la luce.

Guardando alla natura sopra la terra tutto sembra fermo, morto, mentre sotto c’è vita, un grande processo di trasformazione dove solo ciò che è forte e resistente può rinascere.

Lo Scorpione è legato alla semina, la parte del corpo interessata infatti è quella degli organi sessuali, la vita e la morte indissolubilmente legati. Qualche seme ce la farà, altri moriranno, così noi nascemmo!

E dopo la simbologia della Bilancia che ci ha spinto a scegliere e a unirci agli altri, adesso arriva il tempo in cui è necessario staccarsi. La natura insegna che c’è sempre il momento in cui bisogna lasciare.

Non possiamo rimanere per sempre attaccati alla tetta, prendere il nutrimento dagli altri, allo stesso modo una volta arrivati all’unione e all’orgasmo poi a ‘na certa dal letto ci devi uscire almeno per fare la pipì, poi mangiare, pulirsi, lavorare, insomma la vita nostra ha la sua strada e quella degli altri la loro, non possiamo rimanere sempre lì in un unico amplesso, pensando che l’altra persona debba vivere per noi o che noi viviamo in funzione dell’altra persona.

Non è amore questo, ma bisogno e attaccamento che sono legati al nostro essere bambino, quando per forza di cosa dipendiamo da qualcuno che, se manca, muoriamo.

La missione dello Scorpione è proprio imparare il non attaccamento, il lasciar andare. Le persone nate in questo segno infatti possono avere la tendenza a vivere l’attaccamento alle persone, agli oggetti, vojo resta co te sinno me moro, oppure il distacco, non me lego a nessuno così non te posso perde

Dietro a tutto questo c’è la paura che l’altra persona sparisca: la morte, il distacco, il tradimento, la realtà che l’altra persona esiste anche per gli altri. Il senso di questo segno “morire per rinascere” è la trasformazione in persona adulta, in grado di badare a se stessa. Laddove c’è una perdita, come in natura accade, superata la sofferenza sarà in grado di rimanere centrata in se stessa e non starà a morì per qualcuno che magari tutto sto bene manco ce lo voleva, o per quanto bene potesse volere, non deve superare l’amore per se stessi.

“…a te Scorpione, affido il compito di purificare ed eliminare gli ostacoli. Dovrai rimuovere e far morire tutto ciò che impedisce la realizzazione del mio piano, affinchè sia dato spazio a tutto ciò che è puro e nobile. Così comincerai da te stesso: imparerai a morire e rinascere dalle tue ceneri; poi insegnerai all’uomo a fare altrettanto. Affinché tu possa assolvere il tuo compito, ti dono i talenti della volontà, dell’intuizione e della rinascita. Usali con amore e non dimenticare che intolleranza, eccessivo individualismo e passioni incontrollate saranno grandi ostacoli lungo il tuo viaggio.”

Stiamo parlando di una grande energia di trasformazione, dove la ricerca della verità e dell’essenziale sono vitali. Dotato di grande intelligenza, lo Scorpione non si accontenta mai di ciò che gli si dice perchè già sa che oltre e sotto c’è molto di più. Molto riservato, è bene non invadere mai quelli che considera i suoi spazi, perchè vi mette subito alla porta e non potrete più varcarla.

Ci troveremo tutti un po’ così, in questa fase dove dobbiamo rinunciare a qualcosa o a qualcuno, lasciare andare tutto quello che adesso non ha più ragione di esistere.

Questo Sole entra con l’esatta congiunzione di Venere il pianeta delle relazioni e il 25 ci sarà la Luna nuova nello stesso segno con tanto di eclissi solare: energie che porteranno a galla tante verità sia dentro che fuori di noi. 

È ancora tempo di togliere gli scheletri dagli armadi ed elaborare tutti quei rapporti che non hanno funzionato da questa primavera, dove abbiamo preso nuovi percorsi, casa, lavoro, amicizie, famiglia, ma ci siamo ritrovati tra terreni accidentati, fulmini e saette, burroni, slavine e crolli. L’unica cosa forse chiara che ci può essere ora è che non era la strada giusta, basta cambiare? Sarebbe meglio capire dove e come abbiamo sbagliato perchè anche se siamo stati noi a subire un torto è perché con il nostro comportamento lo abbiamo permesso e se qualche torto o ripicca l’abbiamo fatta non la scamperemo ma nemmeno moriremo.

Come dicono i Colle der fomento: una fenice risorge dalla cenere, torna al fuoco per quanto tu la possa uccidere. Provaci, toccami le ali e bruciati, sei niente, solo un’altra vittima: Abituati.